COME NASCE IL TEPPANYAKI?

La parola teppanyaki deriva da teppan (鉄板), cioè griglia, piatto di ferro e yaki (焼き), cottura saltata, e indica così, più che un piatto unico, un unico tipo di cottura degli ingredienti più disparati. Ma le sue origini sono tuttora misteriose: alcune fonti storiche ritengono che la cottura teppanyaki sia iniziata due secoli or sono, quando più famiglie di uno stesso villaggio usavano preparare assieme il pasto quotidiano su grosse griglie comuni; altre fonti collocano invece geograficamente la “cottura alla griglia teppan” nella città di Kobe all’inizio del XX secolo. Ivi avveniva spesso infatti che il pescato locale venisse esposto al pubblico e cotto su delle grosse griglie proprio al cospetto degli avventori.

Nel 1945 fu poi il ristorante Misono a creare il teppanyaki così come lo conosciamo oggi, ovvero come un vero e proprio spettacolo di intrattenimento culinario, in cui lo chef diletta i clienti con la sua maestrìa e rapidità di esecuzione. La piastra è sistemata direttamente ai tavoli e la cottura delle pietanze prescelte, tradizionalmente okonomiyaki e yakisoba, è una performance spesso acrobatica.
Coniugando tradizione giapponese e cucina occidentale, vero vanto della catena Misono a cui si deve la svolta in tal senso, vengono proposte per il teppanyaki anche carni bovine (in particolare l’eccezionale manzo di Kobe), pollo e pesce vario, oltre a gamberi, aragoste, capesante; immancabili il riso fritto e le verdure più disparate.

Tutto viene tagliato in piccoli pezzi e posto sulla piastra, dove viene rigirato e rimescolato a dovere con l’ausilio di un grosso cucchiaio, una forchetta e due spatole. I clienti si servono con le apposite bacchette direttamente dalla piastra, e si condisce tutto con l’immancabile salsa di soia.
Negli Stati Uniti, dove il teppanyaki fu reso famoso nel 1964 dal wrestler giapponese Aoki “Rocky” Hiroaki con la catena di ristoranti “steakhouse” Benihana, l’aspetto acrobatico e le abilità da giocoliere dello chef sono molto accentuati; non è quindi insolito vedere uova che volteggiano in aria per poi ricadere nel cappello da cuoco per finire schiacciate sulla piastra ed essere grigliate; oppure code di gamberi che spuntano dal taschino della divisa, o, per concludere, veri e propri vulcani infuocati creati con anelli di cipolla, impilati direttamente sulla piastra….
Divertente e gustoso!

Loredana Marmorale

Le foto sono tratte da: personneltoday.comdznice.comfunyaki.com